lunedì 31 ottobre 2011

Conferenza stampa.



26 ottobre 2011

Aula 38 Palazzo Nuovo

ore 15.30


Nell'aula piena ci sono studenti e docenti di entrambe le sedi (Torino e Savigliano), coordinatori didattici, tutor di tirocinio e docenti delle didattiche integrative, ospiti simpatizzanti e naturalmente (è una conferenza stampa...) giornalisti (La Stampa e Repubblica).


Prende la parola il Prof. Bianchini (Associato di Storia della Pedagogia) che, dopo i saluti di rito, fornisce alcuni dati sul Corso di Laurea, elaborati dal Nucleo di Valutazione dell'Università di Torino per l'Anno Accademico 2010/2011:

  • Abbandono nel 1° e 2° anno.............................................................4%

  • Laureati in corso.............................................................................66%

  • Soddisfazione laureandi...............................................................92.6%

  • Impiegati a un anno dalla laurea.....................................................87%

e li mette in relazione con altri dati, relativi ai tutoraggi dei tirocini e alle didattiche integrative (che negli anni sono stati finanziati, come da convenzione, con il contributo regionale):

250 sedi di tirocinio, oltre 50 enti pubblici e privati convenzionati con il Corso di Laurea, circa 2000 ore di supervisione e accompagnamento alle attività di tirocinio, circa 1500 ore di didattica integrativa, 13 tutor di tirocinio a contratto, 34 docenti a contratto per la didattica integrativa.

La Prof. Lemma (Ordinario di Igiene Generale e Applicata) ricorda a questo punto che di tutti i corsi riguardanti le professioni sanitarie, solo quello in Educazione Professionale ha subito il taglio del contributo regionale.

La sensazione che tale scelta non sia casuale, fatto già peraltro evidenziato nella lettera del Presidente Cota (postata su questo blog in data 28 ottobre) con le parole “scelte il più possibile mirate”, viene rafforzata dall'intervento dell'ospite Davide Mattiello (Libera – Associazione contro le mafie) che propone una “definizione” dell'educatore professionale come “manutentore del legame sociale”. Gli studenti si riconoscono nelle parole di Davide e si impone alla riflessione di tutti il fatto che proprio un certo tipo di legame sociale (solidaristico opposto al legame clientelare) possa essere il bersaglio della “mira” del Presidente Cota e della sua Giunta (in linea con la politica del Governo nazionale che taglia il Welfare anziché altri capitoli di spesa – qualcuno cita la Difesa).

La conferenza stampa prosegue con interventi di studenti che aggiornano sulle iniziative in corso, evidenziando il successo ottenuto con il mail bombing (lettera del Presidente Cota) e di educatori già operanti sul territorio (sia ASL che cooperative) che contribuiscono con il racconto di esperienze personali ad arricchire i contenuti dell'incontro.

In particolare emergono: la scarsa conoscenza da parte della popolazione generale dell'effettivo ruolo dell'educatore professionale, la scelta del corso di laurea da parte degli studenti in quanto professionalizzante, il problema del titolo da conseguire per gli operatori già impiegati (ad esempio in ASL).

A conclusione dell'incontro, si ribadisce l'intenzione di proseguire con le iniziative già previste e di proporne altre collegate alle tematiche emerse.


venerdì 28 ottobre 2011

Lettera di risposta del governatore Cota agli studenti del Cdl in Educazione Professionale

Ecco la lettera di risposta che il governatore della regione Piemonte Roberto Cota ha inviato agli studenti del Cdl in Educazione Professionale per i mancati finanziamenti delle didattiche integrative e dei tirocini dopo l'azione di "mail bombing" attuata da questi (il mail bombing è consistito in un'invio massiccio di mail alla regione con richiesta di spiegazione circa i tagli subiti).
A voi il compito di valutare la pregnanza e concretezza del contenuto di questa prima risposta istituzionale..
E la mobilitazione continua...


TOC...TOC....I GIORNALI RISPONDONO!!

"Ma chi è l'educatore?" è una frase di uno dei 2 articoli comparsi ieri su 2 delle maggiori testate giornalistiche nazionali che hanno parlato di noi e della nostra situazione attuale dopo la conferenza stampa di mercoledì 26 ottobre 2011.

Per la lettura di questi 2 interessanti articoli vi posto il link:

Articolo de "LA STAMPA" del 27 ottobre 2011:
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/426746/

Articolo de "LA REPUBBLICA" del 27 ottobre 2011:
http://docs.google.com/gview?url=http%3a%2f%2feduprof%2ecampusnet%2eunito%2eit%2fdo%2favvisi%2epl%2fShowFile%3f_id%3df94f%26field%3dallegato%26fn%3d1319722563%2epdf


giovedì 27 ottobre 2011

Invito Operatori Sociali Non Dormienti



MARTEDÌ 1 NOVEMBRE 2011 ci sarà il primo incontro pubblico di Operatori Sociali Non Dormienti. Siete chiaramente invitati e sarebbe bello se… partecipiamo numerosi, poiché, come è stato detto ieri da Davide di "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" del Gruppo Abele “INSIEME DOBBIAMO COSTRUIRE IL SOGNO DI COSTITUZIONE!!!”

Sistematicamente negli ultimi anni Stato, Regioni, Comuni hanno tagliato fondi e risorse da assistenza, sanità e istruzione, hanno giustificato i tagli con crisi varie, debiti pubblici, priorità,etc. Di fatto hanno espresso chiaramente la loro vera intenzione:

A LORO DEI BISOGNI DELLE PERSONE siano esse minori, disabili, anziani NON IMPORTA NULLA.
Loro con una politica miope ...al servizio di banche e multinazionali, hanno creato un debito pubblico enorme, producendo povertà nelle persone e sempre maggiori disagi per chi giustamente chiede servizi. Hanno prodotto maggiori ricchezze per pochi e povertà per tanti.

Non è vero che non ci sono soldi!!!

Per mantenere un welfare sociale degno di questo nome basterebbe ridurre le spese militari o ridurre stipendi di politici e dirigenti vari. Inoltre vogliamo sapere come mai le istituzioni non pagano da mesi quei servizi appaltati o accreditati del privato sociale, che svolgono per conto delle istituzioni stesse servizi per persone in difficoltà. Non stiamo parlando di denaro da spendere nel futuro, ma di fondi già stanziati nel passato.

In questo momento storico sono le stesse istituzioni a creare una situazione in cui spesso gli operatori non ricevono stipendi e a portare maggiore disagio alle persone a cui i servizi sono rivolti. Noi OPERATORI SOCIALI abbiamo assistito a questo scempio decidendo di dormire, chiudendoci nel nostro piccolo orticello, un orto in cui è cresciuto il precariato, lo sfruttamento, il disagio, oltre che una offerta sempre minore di servizi quantitativi e qualitativi alle persone. Noi pensiamo che le risorse per i servizi di prevenzione del disagio e della vulnerabilità sociale siano una priorità assoluta. Non saranno sicuramente le persone che hanno costruito questa situazione a poterla cambiare (se così fosse non l'avrebbero costruita).

Abbiamo bisogno di decidere, vogliamo essere protagonisti attivi di politiche sociali in cui le persone e i loro bisogni siano il "valore" in assoluto più importante. Abbiamo bisogno di costruire un welfare sociale degno. Abbiamo bisogno di non essere complici dell'assurdo. ABBIAMO BISOGNO DI ESSERE OPERATORI SOCIALI NON DORMIENTI.



Per info: scrivi a autorganizzati@hotmail.it,oppure cerca la pagina OPERATORI SOCIALI NON DORMIENTI su Facebook.

mercoledì 26 ottobre 2011

"Si può fare"


Dal film "Si può fare" di Giulio Manfredonia.

Un film tratto da una storia vera, la storia di molte cooperative nate dopo la Legge Basaglia che ha imposto la chiusura dei manicomi.

martedì 25 ottobre 2011

Promemoria eventi.


Ricordiamo che domani alle 15.30 nell'aula 38 di Palanno Nuovo si terrà la conferenza stampa prevista come forma di mobilitazione in risposta al blocco del finanziamento delle didattiche integrative e del tutoraggio dei tirocini da parte della Regione Piemonte.

Inoltre vi invitiamo venerdì 28 ottobre alle ore 11.30 circa in Piazza Castello per un flash mob: 
"lavori in corso, interrotti dai tagli della Regione"

lunedì 24 ottobre 2011

Una metafora musicale.

L'educatore professionale è un suonatore di contrabbasso: la parte che suona non lo mette in evidenza, ma la linea di basso è fondamentale nella partitura. È necessario acquisire con lo studio e con la pratica una perizia tecnica tale da rendere l'esecuzione funzionale allo sforzo collettivo dell'Orchestra del Welfare, nella quale l'educatore professionale presterà la sua opera.

Da qualche tempo è diventato difficile procurarsi le corde per il contrabbasso, pare che non ci siano i soldi per comprarne in numero sufficiente (tagli al welfare). Riuscirà l'educatore a suonare la parte scritta per uno strumento a quattro corde su uno strumento che ne ha solo tre? Faticando un po', adottando una diteggiatura diversa, probabilmente sì, sempre che abbia studiato (lezioni teoriche) e fatto la necessaria pratica con lo strumento (didattiche integrative, tirocini e tutoraggi).

Questa pratica si deve fare con musicisti esperti, ma pare che non ci siano i soldi per far venire i musicisti esperti (contributo regionale: 0 €).

Forse non si crede utile avere contrabbassisti capaci di suonare su tre corde, per quanto sia chiaro che le corde, ad essere ottimisti, resteranno tre, e magari diventeranno due.

La qualità del concerto (servizi) sarà sempre più scarsa. Con quali conseguenze?

Gli ascoltatori competenti (gli utenti dei servizi e loro famiglie) se ne accorgeranno, perché sanno di quale musica hanno bisogno, e così i musicisti (operatori) che si troveranno davanti uno spartito divenuto impossibile da suonare.

Ma questa è una minoranza.

Tutti noi cittadini dobbiamo pensare seriamente a quale musica ci serve davvero e a noi tutti tocca interessarci alle sorti dell'orchestra che sarà chiamata a suonarla. Perché le orchestre sono tante e qualcuna soffre meno anche se suona musica di nicchia per pochi eletti.

P.S.

Per quelli che pensano che risparmiare è necessario e che sia sufficiente un file welfare.mp3 da far ascoltare al bisogno, voglio rivelare che le metafore hanno dei limiti, e che la musica dell'Orchestra del Welfare funziona solo se suonata dal vivo: in mp3 non si può proprio fare.

venerdì 21 ottobre 2011

Intervista radiofonica.

Oggi vi proponiamo l'intervista rilasciata dal professore Paolo Bianchini a Radio Beckwith.

Link intervista


É importante ricordare, come ha sottilineato il professore, che questo taglio non è un problema che riguarda solo l'università, ma è un problema che riguarda tutti!

giovedì 20 ottobre 2011

Meditiamo informati !

...Perchè con questo blog vogliamo anche creare conoscenza nei confronti di una figura professionale ancora troppo poco conosciuta: quella dell'educatore professionale, che progetta interventi educativi mirati al recupero e allo sviluppo delle potenzialità dei soggetti in difficoltà, come minori, anziani, giovani madri, tossicodipendenti, malati psichiatrici, senza fissa dimora, stranieri... etc.

Ecco precisamente che cosa stabilisce la normativa:


Decreto Ministero Sanità 8 ottobre 1998, n. 520(in GU 28 aprile1999, n. 98)
Regolamento recante norme per l'individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell'educatore professionale, ai sensi dell'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502
IL MINISTRO DELLA SANITA'
Visto l'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, recante: "Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421", nel testo modificato dal decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517;
Ritenuto che, in ottemperanza alle precitate disposizioni, spetta al Ministro della sanità di individuare con proprio decreto le figure professionali da formare ed i relativi profili, relativamente alle aree del personale sanitario infermieristico, tecnico e della riabilitazione;
Ritenuto di individuare con singoli provvedimenti le figure professionali;
Ritenuto di individuare la figura dell'educatore professionale;
Visto il parere del Consiglio superiore di sanità, espresso nella seduta del 22 ottobre 1997;
Udito il parere del Consiglio di Stato espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza generale del 1° giugno 1998;
Ritenuto di provvedere alla individuazione della figura e relativo profilo professionale dell'educatore professionale anche alla luce dei provvedimenti in corso per l'armonizzazione delle figure professionali del settore;
Vista la nota, in data 19 ottobre 1998, con cui lo schema di regolamento è stato trasmesso, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, al Presidente del Consiglio dei Ministri;
Adotta
il seguente regolamento:
Art. 1.
1. E' individuata la figura professionale dell'educatore professionale, con il seguente profilo:
l'educatore professionale è l'operatore sociale e sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, attua specifici progetti educativi e riabilitativi, nell'ambito di un progetto terapeutico elaborato da un'equipe multidisciplinare, volti a uno sviluppo equilibrato della personalità con obiettivi educativo/relazionali in un contesto di partecipazione e recupero alla vita quotidiana; cura il positivo inserimento o reinserimento psico-sociale dei soggetti in difficoltà.
2. L'educatore professionale:
a) programma, gestisce e verifica interventi educativi mirati al recupero e allo sviluppo delle potenzialità dei soggetti in difficoltà per il raggiungimento di livelli sempre più avanzati di autonomia;
b) contribuisce a promuovere e organizzare strutture e risorse sociali e sanitarie, al fine di realizzare il progetto educativo integrato;
c) programma, organizza, gestisce e verifica le proprie attività professionali all'interno di servizi socio-sanitari e strutture socio-sanitarie-riabilitative e socio-educative, in modo coordinato e integrato con altre figure professionali presenti nelle strutture, con il coinvolgimento diretto dei soggetti interessati e/o delle loro famiglie, dei gruppi, della collettività;
d) opera sulle famiglie e sul contesto sociale dei pazienti, allo scopo di favorire il reinserimento nella comunità;
e) partecipa ad attività di studio, ricerca e documentazione finalizzate agli scopi sopra elencati.
3. L'educatore professionale contribuisce alla formazione degli studenti e del personale di supporto, concorre direttamente all'aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e all'educazione alla salute.
4. L'educatore professionale svolge la sua attività professionale, nell'ambito delle proprie competenze, in strutture e servizi socio-sanitari e socio-educativi pubblici o privati, sul territorio, nelle strutture residenziali e semiresidenziali in regime di dipendenza o libero professionale.
Art. 2.
1. Il diploma universitario dell'educatore professionale, conseguito ai sensi dell'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni ed integrazioni, abilita all'esercizio della professione.
Art. 3.
1. La formazione dell'educatore professionale avviene presso le strutture sanitarie del Servizio sanitario nazionale e le strutture di assistenza socio-sanitaria degli enti pubblici individuate nei protocolli d'intesa fra le regioni e le università. Le università provvedono alla formazione attraverso la facoltà di medicina e chirurgia in collegamento con le facoltà di psicologia, sociologia e scienza dell'educazione.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.


mercoledì 19 ottobre 2011

Riunione EDUPROF - 13 ottobre 2011 -

Riunione EDUPROF
13 ottobre 2011
Aula 38 Palazzo Nuovo
Inizio ore 17.33 , fine ore 19 circa

L'aula risulta abbastanza piena, ma non tanto quanto la riunione della settimana scorsa.
Sono presenti due professori del corso: la Prof.ssa Valentina Porcellana (ricercatrice di antropologia) ed il Prof. Paolo Bianchini (ricercatore di storia della pedagogia).

Apre la riunione il Prof. Bianchini che ci aggiorna sulle questioni diplomatiche:
·         E' aperto il dialogo con l'assessore Maccanti (che sembra sempre molto disponibile, ma poi di fatto si comporta esattamente all'opposto)
·         E' fissata la conferenza stampa per Mercoledi' 26 ottobre alle ore 15.30 presso il Cinema Romano, Torino.

A questo punto si passano in rassegna tutte le iniziative di protesta che alla riunione della settimana precedente erano state prese in considerazione, e se ne propongono anche altre:
·         Blog: Simona Giovinazzo, la responsabile del blog, comunica che lunedì 17 ottobre verrà aperto, e ne illustra le potenzialità ed obiettivi.
·         Elisa Isabello mostra il risultato del suo impegno nel tentativo di portare a conoscenza l'opinione pubblica della situazione: dopo aver scritto un articolo a riguardo, l'ha inviato ad un giornale locale della Val Susa che glielo ha pubblicato.
·         Si parla anche delle pagine facebook aperte che si stanno utilizzando per comunicare e per diffondere notizie (tra le più utilizzate: "Quelli che frequentano l'interfacoltà in educazione professionale a Torino" e "Attenzione! Educatori in corso.")
·         Si comunica anche che proprio grazie alle pagine di facebook sopra citate è stata promossa un'iniziativa di invio mail (mail bombing) di richiesta spiegazioni ad alcuni indirizzi mail indicati (dai quali non è arrivata nessuna risposta).
·         Alcuni comunicano di aver chiesto spiegazioni chiamando via telefono la regione piemonte, con scarsi risultati però.
·         Viene lanciata la proposta di elaborare un volantino da distribuire in tutte le occasioni in cui saremo protagonisti.
·         Si parla ancora del flash-mob, e si stabilisce di farlo la settimana dopo la conferenza stampa, annunciandolo alla stessa.


A questo punto viene proposta la divisione in gruppi di lavoro, a seconda dell'iniziativa a cui si decide di fare parte.

La riunione sfuma, e gli studenti lasciano l'aula a seconda di quando il loro gruppo termina di organizzarsi.

Prima Riunione Eduprof-6 ottobre

Riunione EDUPROF
6 ottobre 2011
Aula 38 Palazzo Nuovo
Inizio ore 10 , fine ore 12:30 circa

L’aula è decisamente piena: sono presenti numerosi studenti di entrambe le sedi (Torino e Savigliano) e di tutti gli anni di corso.
Sono presenti tre professori del corso: : la Prof.ssa Valentina Porcellana (ricercatrice di antropologia), la Prof.ssa Patrizia Lemma(professore ordinario di educazione sanitaria e organizzazione dei servizi) il Prof. Paolo Bianchini (docente associoato di storia della pedagogia). Sono inoltre presenti numerosi docenti della didattica integrativa e del tutoraggio dei tirocini, oltre ai responsabili della segreteria didattica, Andrea Rossi e Fabrizio Gentile, e la coordinatrice della sede di Savigliano Alessandra Testa.

Apre la riunione il Prof. Bianchini che ci aggiorna sulla situazione che ha portato al blocco delle integrative e del tutoraggio dei tirocini:
·        Il 21 settembre 2011, dopo una primavera e un’estate che non avevano lasciato intravedere questa situazione, una funzionaria dell’assessorato alle politiche sociali (non è stato infatti nominato un assessore alle politiche sociali e la carica è attualmente ricoperta dal governatore regionale) ha comunicato ai responsabili del nostro corso di laurea che i fondi che annualmente venivano garantiti per mezzo di patto annuale tra Università e Regione (circa 330000 euro all’anno) quest’anno non sarebbero stati erogati.
·        Senza questo contributo regionale (che era sempre stato garantito al nostro corso di laurea fin dalla sua fondazione, circa dieci anni fa) il corso di laurea non può avviare il tutoraggio dei tirocini e la didattica integrativa che ad oggi rimane sospesa. L’offerta (molto nobile) dei docenti che si occupavano di questi insegnamenti di avviarli lo stesso anche senza ricevere compenso è stata rifiutata da tutto il corpo docente.
·        In questo momento il corso di laurea si sta attivando attraverso molteplici canali: sia attivando canali e contatti con altri assessori regionali per portare il nostro disappunto in seno al Consiglio Regionale sia contattando i servizi che lavorano nel sociale per cercare altri fondi e diffondere la nostra protesta.

A questo punto prende la parola la Prof.ssa Porcellana che illustra le proposte di protesta pensate per essere condivise tra corpo docente e studenti:
·        Mail bombing, ovvero "bombardare" metaforicamente di mail (realizzato dai soli studenti) i funzionari regionali interessati;
·        Realizzazione di un blog come canale di diffusione della protesta, dove raccogliere il materiale della protesta e storie di educatori;
·        Un’azione integrata per rafforzare nella società la figura dell’educatore professionale: affiancare a un progetto già avviato nell’estate di racconto del sociale e dell’educatore attraverso video-documentari, la realizzazione di un concorso per video maker dal titolo “adotta un educatore” da diffondere in eventi pubblici in teatri e cinema torinesi;
·        Coinvolgimento di numerosi giornalisti nazionali e regionali in una conferenza stampa (data da definire);
·       Creazione e realizzazione di flashmob.

Viene lasciato spazio a proposte e domande degli studenti, da cui emergono altre proposte:
·        Mandare un gruppo di studenti alla Regione per chiedere un appuntamento con il governatore;
·        La realizzazione di una rassegna stampa;
·        Intraprendere la protesta anche per via legale (contattando preventivamente legali e giuristi di fiducia per avere un consulto).

La proposta del blog prende subito avvio con la partecipazione di Simona Giovinazzo (studentessa del terzo anno, sede di Torino) e di altri studenti.

La riunione viene sciolta con l’intenzione di ritrovarsi una seconda volta la settimana seguente per coordinare e avviare le altre forme di protesta, e intanto avviare singolarmente le azioni di mail bombing e richiesta di spiegazione alla Regione.

lunedì 17 ottobre 2011

Comunicazione ufficiale della direzione del corso.

Ecco il comunicato che la direzione del corso in Educazione Professionale ha utilizzato per avvisare gli studenti dei nuovi tagli imposti dalla Regione Piemonte.

"Carissimi amici,
il Corso interfacoltà in Educazione Professionale inizia in questi giorni il suo decimo anno di attività. L’organizzazione del Corso, sotto la titolarità della Facoltà di Medicina e la partecipazione della Facoltà di Psicologia, è stata sempre curata dalla facoltà di Scienze della Formazione. Questa scelta fu fatta con l’intento, condiviso con tutti i soggetti proponenti (Università, Regione Piemonte ed Enti gestori di servizi socio-assistenziali e socio-sanitari pubblici e privati), di mantenere la figura dell’Educatore nel proprio contesto storico e culturale di riferimento, conservandone, cioè, la natura interdisciplinare, al convergere delle scienze umane e delle scienze mediche.
A testimonianza del proprio interesse e in linea con le prescrizioni di legge, la Regione si è impegnata fin dall’inizio a finanziare le attività di integrazione alla didattica universitaria e di tutoraggio dei tirocini. Proprio le didattiche integrative e il tutoraggio dei tirocini affidati a esperti del settore hanno costituito la specificità del Corso di Laurea in Educazione professionale e determinato il sincero apprezzamento delle Agenzie di Territorio impegnate nei servizi alla persona.
La validità dell’offerta formativa così strutturata e il suo forte legame con il territorio sono dimostrati anche dai dati provenienti dal Nucleo di Valutazione dell’Università, che ha registrato per l’a.a. 2010-11 il gradimento degli studenti al 93% e il livello di occupazione a un anno dal conseguimento del titolo all’87%.
Nonostante questi elementi e contrariamente a quanto garantito nei mesi precedenti, in occasione degli incontri per il rinnovo annuale della convenzione, in data 21 settembre 2011, ad una settimana dall’inizio delle lezioni, la Regione ha comunicato la cancellazione del finanziamento relativo alle didattiche integrative e di tutoraggio.
La Direzione del Corso si trova, pertanto, nella condizione di non poter più sostenere l’offerta formativa presentata alle matricole (101 sulla sede di Torino e 50 su quella di Savigliano) e nemmeno la continuazione dell’offerta didattica per le coorti di studenti degli anni precedenti (circa 300 studenti immatricolati negli aa.aa. 2009-2010 e 2010-2011).
In particolare, le ore di didattica che rischiano di non essere attivate sono circa 3500; all’interno di questo numero ci sono, come già detto, le ore dedicate al tutoraggio del tirocinio (nello specifico: accompagnamento degli studenti nelle sedi di tirocinio, rielaborazione dell’esperienza in piccolo gruppo, valutazione e verifica dei percorsi in collaborazione con i colleghi dei servizi, valutazione degli elaborati scritti degli studenti) e le ore di attività didattica non frontale legata ai corsi teorici (tra queste, i laboratori di progettazione educativa, gli approfondimenti su temi specifici inerenti all’attività degli educatori, i seminari).
Ci sembra, questo, un ulteriore indizio dello smantellamento, ormai in corso da qualche anno, dello Stato sociale: non solo si fanno a pezzi i servizi esistenti, svilendo la loro funzione e la professionalità degli operatori che vi lavorano, ma si compromette anche la qualità di quelli a venire, sottraendo strumenti e risorse indispensabili alla formazione dei futuri professionisti.
La Direzione del Corso in Educazione professionale sta mettendo in atto tutte le azioni volte a garantire il corretto avvio dell’attività didattica nell’anno accademico 2011-2012, ma certo non sarà in grado di reperire, se non in minima parte, le risorse necessarie a garantire la qualità della formazione offerta negli anni precedenti..
Vi terremo informati sugli sviluppi e contiamo sulla vostra partecipazione alle iniziative di cui ci faremo promotori, oltre che sulle vostre proposte, così come abbiamo potuto contare in questi anni sul vostro imprescindibile sostegno.

Torino, 23 settembre 2011
                                                     La direzione del Corso in Educazione Professionale"